Dragonball: adattamenti in italiano e significato dei nomi. I dettagli più curiosi che i fan hanno notato, ne sono davvero moltissimi!
Come ben si sa, molto spesso, quando i film, le serie, i programmi o gli anime, vengono riadattati in italiano, dalla loro lingua originale, molti nomi vengono cambiati, causando dei piccoli problemi di traduzione. Abbiamo l’esempio del celebre film con Jim Carrey e Kate Winslet “Se mi lasci ti cancello”, quando il nome originale è: Eternal Sunshine of the Spotless Mind.
Passando per il mago più famoso di tutti i tempi: Harry Potter, dove moltissimi termini sono stati trasformati: Albus Silente, in realtà è Albus Dumbledore o la professoressa Minerva McGranitt, nella versione originale è Minerva McGonagall. La stessa cosa è accaduta al cartone animato Dragonball.
I fan più appassionati del cartone animato Dragonball, hanno notato dei dettagli molto curiosi che riguardano, specialmente, le traduzioni e gli adattamenti italiani dei nomi dei personaggi. Tuttavia, nel manga in versione italiana, tradotto da Star Comics, i nomi sono rimasti fedeli agli originali della versione giapponese, tranne per alcuni, che in italiano avrebbero fatto ridere o sarebbero suonati davvero male.
Dragonball: il significato dei nomi dei personaggi
Come per esempio: Kakarotto, trasformato in Kakaroth e Buruma, trasformata in Bulma. Nel doppiaggio degli OVA di Dragonball, si è seguita la linea intrapresa da Star Comics, che riporta fedelmente determinati termini, attualmente difficilmente reperibili a causa dell’acquisizione dell’anime da parte di Mediaset, che ne ha sostituito voci e terminologie.
Dopo aver fatto la premessa sugli adattamenti dal giapponese all’italiano di determinate terminologie di Dragonball, da parte di Mediaset, c’è un’altra curiosa informazione che i fan più sfegatati hanno scovato, ovvero, il significato dei nomi dei personaggi.
Molte delle figure dell’anime in questione, hanno dei nomi davvero particolari, infatti, il creatore del cartone animato, ha affermato che ha difficoltà nel ricordare le cose, proprio per questo si è affidato a determinati nomi, in modo da ricordarli.
Alcuni dei personaggi, infatti, hanno dei nomi che rientrano nella sfera alimentare giapponese o, addirittura, nell’oggettistica e anche nella biancheria intima. Iniziamo dall’edizione di Dragonball Super, ovvero la più recente, dove i nomi delle divinità sono traducibili con diverse bevande alcoliche. Nella versione originale, in giapponese, la trasformazione raggiunta da Black Goku, viene definita “Ssj Rosé“, riferita alla tipologia di vino. Tuttavia, in italiano, è stata adattata in “Ssj Rosa“, per essere accoppiata alla trasformazione “Ssj Blue“, dunque, per quanto possa essere stata cambiata di significato, non è del tutto condannabile. Per quanto riguarda le altre divinità, invece, troviamo:
- Beerus: birra
- Champa: champagne
- Whis: whiskey
- Vados: calavados
Se, invece, si passa alla famiglia di Bulma, moglie di Vegeta, i nomi corrispondono a indumenti di biancheria intima femminile, infatti, l’originale nome di Bulma, ovvero, Buruma, viene tradotto con “mutandine“. Gli altri componenti della famiglia hanno denominazioni in lingua inglese:
- Dr. Brief, il padre di Bulma: biancheria intima
- Trunks: costume da bagno
- Bra: reggiseno
Già dalla prima edizione di Dragonball, la nomenclatura dei personaggi appartiene alla sfera alimentare, specialmente riferita alle verdure. Ecco la lista dei nomi ispirati al cibo:
- Kakarot, il nome di Goku, il protagonista della serie: Carota
- Saiyan, erroneamente definito Sayan da Mediaset: Vegetale
- Vegeta, principe della razza guerriera dei Saiyan: Verdura
- Broly, il Saiyan più potenziale e apparso nell’ultima versione Super: Broccoli
- Gohan, figlio di Goku: Riso
- Bardak, guerriero Saiyan e padre di Goku: ortaggio a radice giapponese
- Radish, fratello di Goku: Ravanello
- Pan, figlia di Gohan: Pane
- Crilin, amico di Goku da sempre e uno dei più forti guerrieri umani, in giapponese Kuririn: Castagna
- Chi-chi, moglie di Goku e madre di Gohan e Goten: Latte
La lista è ancora molto lunga e dovremmo andare avanti all’infinito, dato che anche il cartone animato è davvero duraturo e sempre colmo di nuove interessanti figure che emergono. A quanto pare, l’inventore di Dragonball ha denominato i personaggi senza un vero e proprio criterio, ma solo seguendo la sua passione per il cibo, per la biancheria femminile e per gli alcolici: fondamentale per la sua memoria.